Percorsi di Accompagnamento alla Nascita
Per chi ha il termine della gravidanza nei mesi di Novembre e…
Quando siamo partiti con questa avventura erano in pochi a scommettere che si stava costruendo qualcosa di significativo nel campo dei servizi per le dipendenze.
I bisogni di accoglienza delle persone affette da problemi di dipendenza sono in continuo aumento ed è necessario offrire una risposta a un fenomeno in continua espansione. I servizi offerti dalla Cooperativa si diversificano ma i principi che guidano il nostro lavoro nascono sempre dalla volontà di garantire ai nostri utenti accoglienza, eguaglianza, efficienza, efficacia e riservatezza per realizzare interventi che possano prevenire, supportare o modificare le situazioni di difficoltà e disagio.
Per chi ha il termine della gravidanza nei mesi di Novembre e…
Per chi ha il termine della gravidanza nei mesi di Novembre e…
Nel 2004 presso la sede del consorzio Solco a Brescia si riuniva periodicamente un gruppo di realtà bresciane del privato sociale che si occupava di problematiche di dipendenza. L’allora presidente del consorzio, Luigi Chiari propose a tale coordinamento la possibilità di avviare un percorso di riflessione sull’attivazione di uno SMI (Servizio Multidisciplinare Integrato) nel territorio dell’ASL di Brescia.
Gruppo Fraternità e Pinocchio Group aderirono a tale proposta e accolsero l’opportunità che la normativa nazionale prima (Atto d’intesa settembre 1999) e la normativa regionale della Lombardia poi (dgr.12621 aprile 2003) offrivano alle realtà del privato sociale di occuparsi della presa in carico e della diagnosi di problematiche di dipendenza. Il primo passo fu la costituzione dell’ente gestore, il 12/10/2004 nasce la cooperativa sociale Il Mago di Oz. Nel 2006 il servizio ottiene l’Autorizzazione al funzionamento e con la dgr del 20/12/2006 il percorso di accreditamento si conclude. Nel 2007 venne stipulato il contratto con l’ASL di Brescia.
Il primo SMI inizia a operare a Ospitaletto. Nei primi mesi di lavoro vengono messi a punto i protocolli tecnici (sanitari e farmacologici) e le procedure amministrative. Il primo SMI inizia a operare a Ospitaletto.
Nei primi mesi di lavoro vengono messi a punto i protocolli tecnici (sanitari e farmacologici) e le procedure amministrative. Ci si muove con l’idea che uno SMI gestito dal privato sociale debba essere un servizio ambulatoriale dinamico costruito in funzione delle esigenze dei suoi pazienti: orari differenziati, accoglienza immediata e operatori sociali e sanitari attenti ad ascoltare i pazienti. La crescita continua dell’affluenza al servizio proveniente da tutto il territorio della provincia di Brescia ha portato presto all’esigenza di aprire altre tre unità operative.
Nel 2010 entrano in funzione lo SMI di Rezzato (dgr Lombardia n°254), lo SMI di Bagnolo Mella (dgr n° 1161) e lo SMI di Pisogne (dgr n° 1162). Nel 2015 la rete di servizi della cooperativa si allarga attraverso l’apertura della Comunità Terapeutica Donatello (ex Ce.B.S.) di Brescia e nel 2017, viene acquisito il Consultorio Familiare Sant’Andrea di Iseo. Nel 2018 viene acquisito il Centro Diurno e il Centro di Pronta Accoglienza Residenziale di Spinadesco, subentrando alla cooperativa Fuxia. I principi che guidano il nostro lavoro nascono sempre dalla volontà di garantire ai nostri utenti accoglienza, eguaglianza, efficienza, efficacia e riservatezza per realizzare interventi che possano prevenire, supportare o modificare le situazioni di difficoltà e disagio.
Il nome della nostra Cooperativa si ispira all’omonima fiaba moderna scritta da L. Frank Baum, un racconto che può essere letto come una metafora del processo di cambiamento che ci auguriamo si inneschi nei nostri utenti ovvero: la presa di coscienza delle proprie potenzialità ed imparare ad utilizzare una nuova misura per dare valore alle proprie esperienze. Da un punto vista simbolico Il Regno di Oz, dal quale Dorothy cerca di andar via per tornare a casa, può rappresentare quel luogo intimo dove ogni uomo rielabora le esperienze personali solo con se stesso; infatti quando Dorothy alla fine della storia torna a casa e racconta ciò che le è successo, nessuno le crede. Oz inoltre è il simbolo dell’oncia, unità di misura, per cui Il Regno di Oz è anche il luogo in cui si dà un peso, in cui si misura e si dà un valore, dove si distingue tra bene e male, dove si riflette su ciò che è stato per arricchirsi di un nuovo peso per affrontare e misurare ciò che sarà. Possiamo dire che è il luogo della coscienza. Il desiderio di tornare a casa, d’altra parte, simboleggia il bisogno che l’uomo ha da sempre di cercare le proprie origini, di cercare delle risposte alla condizione dell’essere e ai limiti della vita perimetrando il campo del conosciuto e sollevando delle mura (pareti) di difesa psichica. Per tornare a casa le streghe consigliano a Dorothy di rivolgersi al Mago di Oz, sovrano della città di Smeraldo, dotato di fantastici poteri. Sulla strada verso la Città di Smeraldo Dorothy deve fare i conti con tre aspetti della personalità. Lo spaventapasseri che vorrebbe avere un cervello rappresenta la leggerezza di pensiero e d’azione; l’uomo di latta che vorrebbe avere un cuore rappresenta l’incapacità di amare, di provare passioni e di interessarsi; mentre il leone che vorrebbe avere più coraggio rappresenta l’incapacità dell’uomo di saper cogliere a proprio favore le situazioni, di “rischiare” o provare realizzando il pensiero in azioni, l’incapacità di cogliere la vita come una occasione. Solo alla fine del “viaggio” queste tre peculiarità dell’uomo possono dirsi realizzate. Tutta la compagnia quindi si avvia verso il Mago di Oz per fare le proprie richieste. Il Mago di Oz, tuttavia, non può fare a meno di ammettere che niente può cambiare in modo magico. Riesce però a far comprendere allo spaventapasseri, all’uomo di latta e al leone che avevano già le qualità che desideravano e a Dorothy che lo strumento per tornare a casa (le scarpette di rubino) era già in suo possesso.
Estratto: Il simbolismo de Il Mago di Oz” di F. Scatigno
Nel 2004 presso la sede del consorzio Solco a Brescia si riuniva periodicamente un gruppo di realtà bresciane del privato sociale che si occupava di problematiche di dipendenza. L’allora presidente del consorzio, Luigi Chiari propose a tale coordinamento la possibilità di avviare un percorso di riflessione sull’attivazione di uno SMI (Servizio Multidisciplinare Integrato) nel territorio dell’ASL di Brescia. Gruppo Fraternità e Pinocchio Group aderirono a tale proposta e accolsero l’opportunità che la normativa nazionale prima (Atto d’intesa settembre 1999) e la normativa regionale della Lombardia poi (dgr.12621 aprile 2003) offrivano alle realtà del privato sociale di occuparsi della presa in carico e della diagnosi di problematiche di dipendenza. Il primo passo fu la costituzione dell’ente gestore, il 12/10/2004 nasce la cooperativa sociale Il Mago di Oz. Nel 2006 il servizio ottiene l’Autorizzazione al funzionamento e con la dgr del 20/12/2006 il percorso di accreditamento si conclude. Nel 2007 venne stipulato il contratto con l’ASL di Brescia. Il primo SMI inizia a operare a Ospitaletto. Nei primi mesi di lavoro vengono messi a punto i protocolli tecnici (sanitari e farmacologici) e le procedure amministrative. Il primo SMI inizia a operare a Ospitaletto. Nei primi mesi di lavoro vengono messi a punto i protocolli tecnici (sanitari e farmacologici) e le procedure amministrative. Ci si muove con l’idea che uno SMI gestito dal privato sociale debba essere un servizio ambulatoriale dinamico costruito in funzione delle esigenze dei suoi pazienti: orari differenziati, accoglienza immediata e operatori sociali e sanitari attenti ad ascoltare i pazienti. La crescita continua dell’affluenza al servizio proveniente da tutto il territorio della provincia di Brescia ha portato presto all’esigenza di aprire altre tre unità operative. Nel 2010 entrano in funzione lo SMI di Rezzato (dgr Lombardia n°254), lo SMI di Bagnolo Mella (dgr n° 1161) e lo SMI di Pisogne (dgr n° 1162). Nel 2015 la rete di servizi della cooperativa si allarga attraverso l’apertura della Comunità Terapeutica Donatello (ex Ce.B.S.) di Brescia e nel 2017, viene acquisito il Consultorio Familiare Sant’Andrea di Iseo. Nel 2018 viene acquisito il Centro Diurno e il Centro di Pronta Accoglienza Residenziale di Spinadesco, subentrando alla cooperativa Fuxia. I principi che guidano il nostro lavoro nascono sempre dalla volontà di garantire ai nostri utenti accoglienza, eguaglianza, efficienza, efficacia e riservatezza per realizzare interventi che possano prevenire, supportare o modificare le situazioni di difficoltà e disagio.
Il nome della nostra Cooperativa si ispira all’omonima fiaba moderna scritta da L. Frank Baum, un racconto che può essere letto come una metafora del processo di cambiamento che ci auguriamo si inneschi nei nostri utenti ovvero: la presa di coscienza delle proprie potenzialità ed imparare ad utilizzare una nuova misura per dare valore alle proprie esperienze. Da un punto vista simbolico Il Regno di Oz, dal quale Dorothy cerca di andar via per tornare a casa, può rappresentare quel luogo intimo dove ogni uomo rielabora le esperienze personali solo con se stesso; infatti quando Dorothy alla fine della storia torna a casa e racconta ciò che le è successo, nessuno le crede. Oz inoltre è il simbolo dell’oncia, unità di misura, per cui Il Regno di Oz è anche il luogo in cui si dà un peso, in cui si misura e si dà un valore, dove si distingue tra bene e male, dove si riflette su ciò che è stato per arricchirsi di un nuovo peso per affrontare e misurare ciò che sarà. Possiamo dire che è il luogo della coscienza. Il desiderio di tornare a casa, d’altra parte, simboleggia il bisogno che l’uomo ha da sempre di cercare le proprie origini, di cercare delle risposte alla condizione dell’essere e ai limiti della vita perimetrando il campo del conosciuto e sollevando delle mura (pareti) di difesa psichica. Per tornare a casa le streghe consigliano a Dorothy di rivolgersi al Mago di Oz, sovrano della città di Smeraldo, dotato di fantastici poteri. Sulla strada verso la Città di Smeraldo Dorothy deve fare i conti con tre aspetti della personalità. Lo spaventapasseri che vorrebbe avere un cervello rappresenta la leggerezza di pensiero e d’azione; l’uomo di latta che vorrebbe avere un cuore rappresenta l’incapacità di amare, di provare passioni e di interessarsi; mentre il leone che vorrebbe avere più coraggio rappresenta l’incapacità dell’uomo di saper cogliere a proprio favore le situazioni, di “rischiare” o provare realizzando il pensiero in azioni, l’incapacità di cogliere la vita come una occasione. Solo alla fine del “viaggio” queste tre peculiarità dell’uomo possono dirsi realizzate. Tutta la compagnia quindi si avvia verso il Mago di Oz per fare le proprie richieste. Il Mago di Oz, tuttavia, non può fare a meno di ammettere che niente può cambiare in modo magico. Riesce però a far comprendere allo spaventapasseri, all’uomo di latta e al leone che avevano già le qualità che desideravano e a Dorothy che lo strumento per tornare a casa (le scarpette di rubino) era già in suo possesso.
Estratto: Il simbolismo de Il Mago di Oz” di F. Scatigno
Il nome della nostra Cooperativa si ispira all’omonima fiaba moderna scritta da L. Frank Baum, un racconto che può essere letto come una metafora del processo di cambiamento che ci auguriamo si inneschi nei nostri utenti ovvero: la presa di coscienza delle proprie potenzialità ed imparare ad utilizzare una nuova misura per dare valore alle proprie esperienze. Da un punto vista simbolico Il Regno di Oz, dal quale Dorothy cerca di andar via per tornare a casa, può rappresentare quel luogo intimo dove ogni uomo rielabora le esperienze personali solo con se stesso; infatti quando Dorothy alla fine della storia torna a casa e racconta ciò che le è successo, nessuno le crede. Oz inoltre è il simbolo dell’oncia, unità di misura, per cui Il Regno di Oz è anche il luogo in cui si dà un peso, in cui si misura e si dà un valore, dove si distingue tra bene e male, dove si riflette su ciò che è stato per arricchirsi di un nuovo peso per affrontare e misurare ciò che sarà. Possiamo dire che è il luogo della coscienza. Il desiderio di tornare a casa, d’altra parte, simboleggia il bisogno che l’uomo ha da sempre di cercare le proprie origini, di cercare delle risposte alla condizione dell’essere e ai limiti della vita perimetrando il campo del conosciuto e sollevando delle mura (pareti) di difesa psichica. Per tornare a casa le streghe consigliano a Dorothy di rivolgersi al Mago di Oz, sovrano della città di Smeraldo, dotato di fantastici poteri. Sulla strada verso la Città di Smeraldo Dorothy deve fare i conti con tre aspetti della personalità. Lo spaventapasseri che vorrebbe avere un cervello rappresenta la leggerezza di pensiero e d’azione; l’uomo di latta che vorrebbe avere un cuore rappresenta l’incapacità di amare, di provare passioni e di interessarsi; mentre il leone che vorrebbe avere più coraggio rappresenta l’incapacità dell’uomo di saper cogliere a proprio favore le situazioni, di “rischiare” o provare realizzando il pensiero in azioni, l’incapacità di cogliere la vita come una occasione. Solo alla fine del “viaggio” queste tre peculiarità dell’uomo possono dirsi realizzate. Tutta la compagnia quindi si avvia verso il Mago di Oz per fare le proprie richieste. Il Mago di Oz, tuttavia, non può fare a meno di ammettere che niente può cambiare in modo magico. Riesce però a far comprendere allo spaventapasseri, all’uomo di latta e al leone che avevano già le qualità che desideravano e a Dorothy che lo strumento per tornare a casa (le scarpette di rubino) era già in suo possesso.
Estratto: Il simbolismo de Il Mago di Oz” di F. Scatigno
Siamo convinti che i servizi alla persona debbono occuparsi del soggetto nella sua globalità.
Siamo convinti che i servizi alla persona debbono occuparsi del soggetto nella sua globalità.
Il Decreto legislativo n. 24/2023, attuativo della direttiva europea n. 2019/1937, disciplina la protezione delle persone che segnalano violazioni di disposizioni normative nazionali o dell'Unione europea che ledono l'interesse pubblico o l'integrità dell'amministrazione pubblica o dell'ente privato, di cui siano venute a conoscenza in un contesto lavorativo pubblico o privato.
PER EFFETTUARE UNA SEGNALAZIONE:
1) Scaricare il browser di cui al seguente indirizzo https://www.torproject.org/it/download/
2) Inserire nella barra di ricerca di Torproject il link http://gq6lmcmmzpddrknxbbn74qwlkyb76io7djjda3g6j46ooveiiwivluid.onion
3) Compilare il form che appare in schermata, dopo aver selezionato “invia una segnalazione”
4) Salvare la ricevuta di avvenuta segnalazione (codice numerico di16 cifre) per verificare lo stato di avanzamento o fornire eventuali integrazioni in un secondo momento.
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